Modifiche fiscali previste nell'ambito di Polski Ład
Sono previsti importanti cambiamenti nella legge per l'imposta sul reddito delle persone fisiche, la legge sui servizi sanitari finanziati con fondi pubblici e alcuni altri atti, come parte del piano di ricostruzione dell'economia polacca dopo la pandemia COVID-19.
Uno dei cambiamenti più importanti è la riduzione, dal 1° gennaio 2022, dell'aliquota dell’imposta sul reddito delle persone fisiche PIT, che passa dal 17% al 12% per i contribuenti che sono a regime ordinario (pensionati, dipendenti, commissionari, imprenditori).
Dopo l'introduzione dei cambiamenti, si applicherà una nuova scala fiscale:
| Reddito | Aliquota fiscale |
| fino a 120.000 zł | 12 % |
| sopra 120.000 zł | 10.800 zł + 32% sull’importo eccedente 120.000 zł |
Le modifiche alla scala fiscale servono ad eliminare l'agevolazione della classe media.
Sarà introdotta la possibilità di ridurre la base imponibile con i contributi sanitari versati (fino a un certo limite), per le persone che percepiscono il reddito da attività commerciale tassato in modo forfettario.
L'importo esentasse rimane invariato, cioè a 30.000 PLN. Tuttavia, il cambiamento del PIT al 12% comporterà l'introduzione di un nuovo importo di riduzione delle tasse. Il nuovo importo di riduzione dell'imposta sarà di 3.600 PLN (30.000 PLN x 12% = 3.600 PLN). Di conseguenza, l'importo che riduce i pagamenti anticipati dell'imposta cambierà e ammonterà a 300 PLN (1/12 dell'importo che riduce l'imposta di 3.600 PLN = 300 PLN).
Nuove scadenze per JPK_CIT e JPK_PIT
La scadenza per la presentazione di JPK_CIT e JPK_PIT sarà rimandata. La nuova scadenza per la presentazione del JPK per i libri contabili sarà posticipata al 2025.
Parità di diritti sul posto di lavoro - modifiche legislative in corso
Il parlamento polacco sta lavorando sull’implementazione nel diritto del lavoro delle disposizioni di due direttive europee, che riguardano il rafforzamento del principio della parità di retribuzione per lo stesso lavoro e sull'uguaglianza del valore del lavoro degli uomini e delle donne, attraverso una maggiore trasparenza della retribuzione.
I cambiamenti più importanti includono:
- proposta di estendere dal quarto all'ottavo anno di vita del bambino il periodo fino alla fine del quale il datore di lavoro potrà dare la disposizione al dipendente, solo dietro il consenso di quell’ultimo, di svolgere lavoro straordinario e notturno, di lavorare a sistema di orario interrotto e di effettuare lavoro in distacco al di fuori del posto di lavoro permanente;
- congedo straordinario di 5 giorni in anno solare per cure familiari aggiuntivo senza mantenere il diritto alla retribuzione;
- congedo dal lavoro per cause di forza maggiore per questioni familiari urgenti causate da malattia o incidente - nella misura di 2 giorni o 16 ore per anno civile. Il dipendente manterrà il diritto al 50% della retribuzione per questo tempo, calcolato sulla base della retribuzione prevista per le ferie annuali;
- obbligo di giustificare la risoluzione del contratto di lavoro a tempo determinato, la consultazione sindacale e la possibilità di chiedere la reintegrazione, anche in caso di conclusione di un contratto di lavoro a tempo determinato.
Programma nazionale di riforma 2022/2023
Il Ministero
della famiglia e delle politiche sociali sta lavorando su un progetto di
modifica della legge sul sistema della assicurazione sociale e sta lavorando ad
alcuni altri atti, che prevedono, tra l'altro, la liquidazione della cosiddetta
concomitanza di contratti e l'assoggettamento assicurativo di tutti gli umowy
zlecenia (contratti di prestazione occasionale) e umowy o dzieło
(contratti d’opera). L’assoggettamento previdenziale dei contratti umowy
zlecenia è previsto per il primo trimestre del 2023. Il programma di riforma
prevede anche il cosiddetto "contratto unico", che si riferisce ai
contratti di lavoro. L'idea è quella di creare un catalogo di contratti di lavoro
tipici, a seconda della caratteristica del rapporto di collaborazione, che i
datori di lavoro sarebbero obbligati a utilizzare. I cambiamenti sono ancora in
consultazione con le organizzazioni dei datori di lavoro e dei sindacati.
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